Dopo l’importante vittoria interna contro la Rari Nantes Salerno, l’Ortigia si prepara a una nuova trasferta, la più proibitiva, la più difficile di tutte, quella in terra di Liguria, in casa del Recco. Domani pomeriggio, alle ore 15.00, alla piscina “Antonio Ferro” di Recco, infatti, i biancoverdi sfideranno i campioni d’Italia e d’Europa in carica, attualmente primi in classifica con tre punti di vantaggio proprio sull’Ortigia e sul Savona. Una sfida sempre affascinante ma durissima, praticamente impossibile per quasi tutte le formazioni impegnate nel nostro campionato. Eppure lo scorso anno, i ragazzi di Piccardo, nella giornata di celebrazione di Stefano Tempesti, furono protagonisti di una bellissima prestazione, riuscendo a tenere testa ai recchelini fino all’ultimo tempo e perdendo con uno scarto ridotto (7-5). L’Ortigia, che domani sarà ancora priva di Ferrero, cercherà di giocare una partita attenta e di confermare la condizione mostrata per almeno tre tempi contro Salerno, con l’aggressività e la forza difensiva che, in questa prima parte di stagione, hanno portato a una invidiabile striscia positiva, interrotta solo dalle due sconfitte contro Trieste e Savona. I biancoverdi a Recco, più che punti, cercano dunque ulteriori risposte, importanti soprattutto per misurare la crescita del gruppo e la capacità di affrontare al meglio impegni e avversari di altissimo livello.
Alla vigilia, il tecnico dell’Ortigia, Stefano Piccardo, spiega quali sono le motivazioni di un match contro un avversario così importante e sulla carta imbattibile: “Domani giocheremo contro la squadra più forte del mondo. Per noi è un onore poter sfidare Recco e poter competere con loro. Credo che ogni minuto della partita ci sarà molto utile per una crescita futura. Speriamo di ritrovare un po’ più di condizione rispetto alle ultime uscite, visto che i giocatori reduci dagli infortuni stanno pian piano rientrando e mettendo minuti sulle gambe e sulle braccia. Dovremo affrontare Recco in maniera intelligente, cercando di difenderci nel modo giusto e soprattutto di avere delle transizioni in attacco che si concludano sempre con un buon posizionamento, per poi rientrare in difesa e coprire quello che è uno dei loro punti di forza, vale a dire il contropiede”.
L’allenatore biancoverde parla anche del momento dell’Ortigia che, dopo la vittoria contro Salerno, è tornata a sorridere, e risponde a qualche critica di troppo piovuta sulla squadra dopo la sconfitta di Savona: “A volte si perdono di vista quelli che sono i reali obiettivi. Ci sta di perdere una partita a Trieste, come ci sta di perdere a Savona. Forse si era creata troppa aspettativa prima, ma la squadra ha bisogno di tempo, è cambiata rispetto allo scorso anno e sta facendo bene. Anzi, secondo me a Savona abbiamo fatto una buona partita, sbagliando solo alcune scelte in fase offensiva. Inoltre, va detto che ad oggi abbiamo giocato una ventina di partite e io, con 14 giocatori, non ho mai potuto scegliere. E questo è abbastanza strano, visto il numero di partite giocate e visto che non abbiamo avuto infortuni di lungo corso. Detto ciò, abbiamo avuto un momento di difficoltà sul 6-4 contro Salerno, giocando male il terzo tempo, ma era una partita difficile come lo sarà quella di sabato prossimo contro Distretti Ecologici. Adesso bisogna recuperare fiducia, piano piano. Già sabato abbiamo fatto un passo in avanti, ma devo dire che la squadra è presente, senza ombra di dubbio”.