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Martino Abela lascia l’Ortigia: “Una scelta di vita, ma il mio cuore rimane qui”

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Il Circolo Canottieri Ortigia comunica ufficialmente che, per la stagione 2021/22, Martino Abela non farà parte della rosa del club. Dopo venti anni, infatti, il pallanotista siracusano non giocherà con la calottina biancoverde. Una decisione lucida ma non semplice, quella di Martino, uomo e atleta esemplare, che la società non può che rispettare, perché attiene agli obiettivi di vita, personali e professionali del ragazzo.

Martino Abela è una bandiera di questo club, con il quale ha svolto tutta la trafila: dalle giovanili all’esordio in prima squadra, dalla Serie A2 al ritorno in Serie A1, dalla salvezza conquistata nel 2016 ai quattro grandiosi anni della gestione Piccardo, con il quarto e il terzo posto in A1, una semifinale e una finale di Euro Cup, il quarto posto in Coppa Italia e soprattutto la qualificazione e la prima vittoria in Champions. Una grande storia d’amore in biancoverde, che ha visto Martino distinguersi anche come allenatore. Un ruolo che lascia dopo l’ottimo lavoro svolto con i ragazzini dell’Ortigia, che con lui e con gli altri tecnici delle giovanili sono cresciuti fino a conquistare il quarto posto con la sua Under 18 e il primo scudetto della storia dell’Ortigia con l’Under 20 di Piccardo. A Martino, laureato in giurisprudenza e desideroso di misurarsi con il mondo del lavoro al di fuori dell’ambiente pallanuoto d’élite, diciamo grazie per tutto quello che ha dato al club e gli auguriamo il meglio, certi che si tratta solo di un arrivederci e consapevoli che l’Ortigia è e sarà sempre la sua casa e la sua famiglia, pronta a riaccoglierlo e a riabbracciarlo.

Martino, la tua è una decisione che ha stupito tutti. È una scelta coraggiosa.

È una scelta di vita, non sportiva, altrimenti avrei continuato qui. È una scelta di cambiamento, per misurarmi anche fuori da quella che è la pallanuoto. In questi anni ho svolto un percorso parallelo di studi e ora ho voglia di vedere cosa so e posso fare anche in questo altro percorso che mi sono costruito. Una decisione che prendo a malincuore, con tanta tristezza ma anche consapevolezza. Lascio una famiglia, una casa nella quale sono stato per venti anni, per trasferirmi a Catania dove spero di fare un percorso altrettanto bello fuori dall’ambiente pallanotistico, in quella che sarà la mia vita futura.

Per fortuna, però, non abbandonerai la pallanuoto, continuerai ad allenarti e a giocare, anche se con ritmi diversi e con minore pressione.

Sì, grazie al presidente Marotta ho raggiunto l’accordo con l’Acese, una squadra di Catania che milita in serie B, che mi permetterà comunque di giocare, di non abbandonare del tutto questa passione. Sarà una sfida anche questa, che mi permetterà di conoscere un nuovo contesto e di avere più tempo da dedicare allo studio o alla professione che riuscirò a intraprendere.

Come ha reagito la squadra alla notizia?

Quando ho comunicato la decisione ai miei compagni ho visto tristezza e amarezza, sia in quelli più vecchi sia in quelli che sono arrivati l’anno scorso, con i quali abbiamo legato, a dimostrazione di quanto questo gruppo sia unito da un rapporto fraterno. Stessa reazione, anche se in maniera diversa, hanno avuto i ragazzini quando ho detto che non li avrei allenati quest’anno. Però tutti hanno capito il mio punto di vista e hanno accettato la mia scelta, sperando, così come tutta la società, che fino alla fine potessi cambiare idea.

Lasci l’Ortigia e la pallanuoto che conta, dopo una stagione piena di gioie, sia come atleta sia come allenatore. Un bellissimo modo per salutarsi.

Sì, devo dire che, anche se ancora non lo sapevo, è stata una bella maniera di concludere, anche se temporaneamente, la mia esperienza all’Ortigia. È stata una stagione fantastica, nonostante le limitazioni. Mi sono tolto tante soddisfazioni personali, così come ce le siamo tolte insieme con la squadra, con tutti i tecnici e i ragazzi. Se dovevo dare un arrivederci, credo che questo sia stato il modo migliore.

Alla fine di questa esperienza bellissima e lunga, c’è un ricordo che ti rimane più impresso di tutti questi anni?

Sono troppi i ricordi, perché ogni anno conserva qualcosa di particolare e di fantastico. Sono le tante emozioni diverse, come quella di ricominciare la preparazione o l’emozione prima di una partita o di una competizione. In tutti questi anni sono cambiati i contesti, gli appuntamenti, il mio ruolo, da giocatore o da allenatore, ma la cosa più bella è sempre quell’emozione che ti coglie in modo folgorante.

Quest’anno, l’Ortigia, che dopo tanti anni non avrà Martino Abela nel roster, sarà ricca di giovani sui quali la società ha deciso di scommettere. Che stagione sarà, secondo te?

Sono felicissimo del fatto che l’Ortigia stia puntando seriamente e con forza sui giovani, perché li conosco, li ho allenati e sono emozionato per loro. Hanno fatto bene quest’anno, ma avevano già fatto bene anche l’anno precedente. Ora si stanno togliendo tante soddisfazioni e mi auguro per loro e per il club che continuino questo percorso di crescita. Penso che possano fare bene così come potranno fare bene la squadra e la società, sia con le giovanili sia con la prima squadra. Quello di quest’anno sarà un campionato diverso, perché non siamo più abituati a giocare tutte queste partite, però abbiamo giocatori di grande esperienza, ai quali la società ha deciso di affiancare quei giovani talenti che stiamo coltivando. Penso che saremo competitivi e che saremo lì a giocarci le nostre chance con tutti quanti.

C’è qualcosa che vuoi dire ai tifosi e all’ambiente, che ti hanno sempre apprezzato come atleta e come persona?

Ai tifosi dico solo “Sempre forza Ortigia!”. È stato tutto bellissimo, continuerò a guardare l’Ortigia, di presenza e se non potrò lo farò in streaming. Il mio cuore è sempre qua.