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L’Ortigia a Salerno vuole i tre punti. Di Luciano e Gallo: “Vincere per ritrovare grinta e sognare ancora”

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Vigilia importante per l’Ortigia, che oggi parte per Salerno dove, domani pomeriggio (ore 15.00, diretta streaming sulla pagina Facebook “Napoleggiamo”), affronterà i campani di mister Citro, in una partita decisiva per continuare la corsa verso l’accesso alle finali scudetto. Dopo le due sconfitte consecutive con Savona e Brescia, gli uomini di Piccardo, che ritrova Mirarchi, Abela e Francesco Condemi, sono chiamati a fare bottino pieno per rimanere agganciati al Savona e giocarsi la qualificazione nel prossimo turno di campionato proprio contro i liguri (il 30 aprile, a Siracusa). All’andata, contro i campani l’Ortigia si impose nettamente per 13-5, in quella che finora rimane l’unica vittoria biancoverde di questa seconda fase a gironi. Giacoppo e compagni, in queste settimane, hanno lavorato molto per ritrovare quella condizione che ha permesso all’Ortigia di disputare una prima parte di stagione superlativa e che oggi serve per poter affrontare al meglio questa fase decisiva, con tutti gli obiettivi ancora in gioco.

Seby Di Luciano (foto di Maria Angela Cinardo – Mfsport.net)

In casa Ortigia, prima della partenza, l’attaccante Seby Di Luciano parla delle condizioni della squadra: “Ci siamo allenati intensamente durante questa settimana, aumentando i carichi di lavoro. La partita di Salerno è fondamentale per noi, abbiamo un unico risultato a disposizione per cercare di credere ancora nel sogno della finale scudetto, sapendo che poi dovremo provare a fare il colpaccio in casa contro Savona. Prima di pensare ai liguri, però, abbiamo bisogno di battere Salerno e portare a casa questi tre punti. Noi nella possibilità di raggiungere i nostri obiettivi crediamo ancora, perché sappiamo che ogni partita è nelle nostre corde, che abbiamo le potenzialità per giocarcela con chiunque. Pertanto, da qui in avanti, disputeremo ogni match cercando i tre punti, sia in campionato che in Champions, perché ancora nulla ci è precluso, matematicamente, e quindi dobbiamo andare avanti così, con questo pensiero a guidarci. A partire da domani”.

Il mancino Valentino Gallo pone l’attenzione sul ciclo di partite importanti che l’Ortigia dovrà affrontare: “Siamo attesi da un mese di fuoco, dove giocheremo più partite. Questo potrebbe essere un bene, perché a noi fanno male le lunghe pause. Fino a dicembre stavamo in palla perché le gare si erano intensificate e noi avevamo ritmo partita, eravamo in fiducia, poi lo stop di due mesi e mezzo e le poche partite ci hanno ucciso sotto ogni punto di vista. Ora, potremo finalmente ritrovare ritmo. Cominciare con il Salerno è positivo, perché è una squadra ostica da affrontare fuori casa, un buon test prima di questo tour de force che ci aspetta, dove ci giochiamo tutta la stagione”.

Gallo spiega poi il tipo di prestazione che l’Ortigia dovrebbe fare per poter ritrovare fiducia: “Dobbiamo fare una partita cinica e fisica, giocata senza paura di spendere energie, ma sempre mantenendo una disciplina tecnico-tattica che ci consenta di non prendere contropiedi. Dobbiamo fare una partita dispendiosa, di quelle che portano a dare e creare tanto, cercando di subire pochi gol e di farne qualcuno in più rispetto a quanto avvenuto nelle ultime gare. Un tipo di match simile potrebbe essere il segnale capace di dare una svolta per le prossime gare”.

Sugli avversari, il mancino siracusano ritiene di non dover dire molto, convinto che il destino dell’Ortigia dipenda solo dall’Ortigia: “Dobbiamo guardare solo a noi stessi, perché siamo noi la chiave. La risposta che cerchiamo ce l’abbiamo noi. Bisogna parlare poco degli altri e concentrarci sul nostro lavoro, ritrovando la forma fisica che non abbiamo avuto nell’ultimo mese e mezzo, per provare a dare una svolta e recuperare la grinta che ci è mancata ultimamente. Dobbiamo cercare di avere sempre il controllo del gioco, di rischiare poco in difesa, fare quello che sappiamo fare, con ordine e disciplina, dove ciascuno fa il suo. Come dei soldatini. Le volte in cui abbiamo giocato così, con ciascuno a svolgere il proprio compito, abbiamo sempre fatto bene”.