In casa Ortigia, è ancora tanta la gioia per la vittoria del primo scudetto a livello giovanile della sua storia. A due giorni di distanza dalla meravigliosa finale vinta contro Posillipo e in attesa della Final Four dell’Under 18 (sabato e domenica a Roma), i biancoverdi si godono i complimenti arrivati da più parti, l’entusiasmo dei tifosi e la fierezza e la soddisfazione per un titolo che è il frutto di tanto lavoro. Un lavoro che, negli ultimi anni, è stato svolto con sempre più qualità, organizzazione, programmazione.
L’entusiasmo è tanto e lo si intuisce anche dalle parole di mister Stefano Piccardo, che ha guidato questi ragazzi verso la conquista del titolo italiano: “Malgrado io sia una persona molto riservata anche nelle emozioni, quando il giorno dopo la gara mi sono svegliato, ho provato un piacere profondo, perché credo che abbiamo raggiunto un obiettivo che è al pari della conquista dell’accesso in Champions League. Riuscire a vedere questo progetto che si avvia e la fiducia che la società ripone nelle mie idee mi riempie di orgoglio. Poi vincere è bello, è bello vincere a casa e vedere i miei ragazzi contenti, i dirigenti felici. È davvero una bellissima sensazione. Con questo successo, credo anche di essere riuscito a legare indissolubilmente il mio nome alla storia di questo club ed è qualcosa che mi fa molto piacere”.
Una vittoria che è di gruppo, un gruppo che, oltre a giocatori già esperti e nel giro della prima squadra come i due fratelli Condemi, Ciccio Cassia, Ferrero (premiato come miglior giocatore della competizione), Giribaldi e Piccionetti (eletto miglior portiere della competizione), può contare su giovani molto interessanti e con grande personalità: “Da quando abbiamo cominciato a lavorare – continua afferma il coach dell’Ortigia – subito dopo la fine della Serie A1 della prima squadra, insieme a Martino Abela abbiamo iniziato questo collegiale con due ore di allenamento alla mattina, doppi allenamenti la sera. I giovani hanno lavorato a un’altra frequenza, e devo dire che ragazzi come Valerio Izzi, Leo Cassia, Enrico Tringali, Mattia Capodieci, Pippo Polifemo sono cresciuti tantissimo durante l’ultimo periodo. La dimostrazione è che alla fine ci hanno aiutato sensibilmente proprio durante la partita nello sviluppo del gioco. Sono molto contento e grato per quello che hanno fatto. Tutto questo è nato dal grande lavoro svolto”.
Il tecnico dell’Ortigia parla poi del livello di questa Final Four appena vinta: “Da due anni – afferma Piccardo – non c’erano partite giovanili di alto livello. Ho visto sempre un buon movimento, certo, però credo che a livello giovanile si debba giocare molto di più, perché questi ragazzi giocano in un modo con le prime squadre e poi in modo completamente differente con i loro pari età. Negli ultimi due anni sicuramente questi ragazzi hanno faticato e sofferto il fatto di giocare poco. In questa fase finale, infatti, ho notato la loro grande voglia di competere, di giocare uno contro l’altro. E ho visto degli ottimi giocatori classe 2004, 2005, 2006, sia in casa nostra che in casa della Florentia, del Posillipo e soprattutto del Savona”.
L’exploit dei giovani biancoverdi lascia ben sperare per il futuro di tutto il club, che può contare su un vivaio di altissimo livello: “L’Ortigia dà sei giocatori alla Nazionale e di questo sono molto contento. Io non mi lodo mai, ma fatemi dire che questo risultato è un mio vanto, perché dà lustro al mio lavoro e alla politica che abbiamo sposato insieme al club. Sul futuro dobbiamo essere realisti, nel senso che i prossimi anni saranno anni di costruzione, ma credo che potremo costruire a un livello più alto rispetto a quello al quale eravamo abituati. Bisognerà però avere pazienza, perché ci saranno errori, momenti magari non felici, però questo gruppo è costruito per crescere nel futuro in maniera importante. Di questo ne sono convinto”.