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Abela: “La forza di questa squadra è il gruppo. L’Under 20? I ragazzi faranno una bellissima Final Four”

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Oltre all’Under 20, che domani e sabato a Siracusa si giocherà le proprie chance di vincere lo Scudetto di categoria, le giovanili dell’Ortigia vivranno a breve un altro momento importante. Il 24 e 25 luglio, infatti, a Monterotondo (Roma), anche la formazione Under 18 di Martino Abela disputerà la Final Four Scudetto. I biancoverdi, dopo aver eliminato la Roma Vis Nova, una delle favorite per la vittoria finale, se la dovranno vedere adesso con Posillipo, Pro Recco e Roma Nuoto. Buona parte della squadra di Abela, peraltro, è la stessa che compone la Under 20 di Piccardo, che in più aggiunge ai vari Ciccio Condemi, Piccionetti e Giribaldi, anche gli altri giovani ormai stabilmente parte della rosa di Serie A1, come Pippo Ferrero, Andrea Condemi e Ciccio Cassia. Un gruppo che si sta facendo valere in entrambe le categorie. Anche per l’Under 18, dunque, una grande occasione e una bellissima esperienza da vivere, visto che l’Ortigia non centrava le finali scudetto da una quindicina di anni, dai tempi in cui proprio Martino Abela giocava in questa categoria (all’epoca Under 17).

A ricordarlo è lo stesso mister Martino Abela, che parla del segreto di questo gruppo: “Le ultime finali Under 17 le abbiamo fatte quando ci giocavo io. Quindi è passato un po’ tempo. Sono molto soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto e che hanno fatto anche gli allenatori prima di noi. Io ho la fortuna di aver lavorato per quattro anni con questi ragazzi e ciò ha permesso sia a loro che a me di fare un percorso di crescita. Finalmente stiamo raccogliendo i frutti, anche grazie alle scelte della società che ha preso qualche ragazzo di fuori, come Giribaldi, che da tre anni è con noi ed è cresciuto insieme a noi, o Ciccio Condemi, con noi da due anni. La cosa bella di questo gruppo è essere come una famiglia, così come avviene nella prima squadra. C’è tanta coesione tra questi ragazzi che sono cresciuti insieme e si stanno trovando ad affrontare questa bellissima sfida. La cosa della quale sono contento è il fatto che il gruppo riesce a mantenersi coeso nel momento di difficoltà, dal quale si esce tutti insieme”.

Martino è un ragazzo educato e intelligente e soprattutto riesce a farsi ascoltare senza mai urlare troppo, cercando sempre il dialogo, un atteggiamento non comune in questo sport: “Ci sono dei momenti nei quali, soprattutto per il rapporto che ho con questi ragazzi, il dialogo riesce a trovare un po’ più di riscontro. Credo che in certi momenti, quando già c’è tensione e stress, anche per come li ho sempre vissuti io in acqua, è difficile ritrovare la concentrazione. Anche se uno urla e lo fa con le migliori intenzioni, non si ottiene facilmente un risultato. Forse è meglio usare il dialogo, poi ovviamente è un mio modo di fare, non so quanto possa essere giusto, però così io riesco a trovare una risposta immediata da parte di tutti i ragazzi”.

Sulle possibilità dell’Under 18 di arrivare alla vittoria finale, visto anche l’ottima semifinale giocata, Martino è molto cauto: “Penso che ci godremo questo viaggio, questa esperienza, la prima per loro come giocatori e per me come mister. Tutto quello che raccoglieremo da adesso in poi sarà già qualcosa di positivo. Ci prepareremo al meglio, ma soprattutto penseremo a goderci questa esperienza e questo percorso”.

Riguardo all’Under 20, c’è molta fiducia in vista delle finali che inizieranno domani pomeriggio: “A parte i giocatori più grandi che fanno parte della prima squadra – afferma Martino -, il gruppo dell’Under 20 per dieci tredicesimi è quello che alleno io in Under 18. Conosco bene i ragazzi, hanno espresso una grandissima pallanuoto tutti quanti, anche per merito delle direttive tattiche di Stefano Piccardo. Sono certo che faranno benissimo anche in questa Final Four. Dove possono arrivare? Dipende da loro, è un percorso da fare su loro stessi, poi se sarà affiancato anche dal risultato ben venga”.

Il lavoro sul vivaio sta pagando, merito di una sinergia e di un grande spirito di sacrificio da parte di società, tecnici, dirigenti, collaboratori e atleti: “Quando abbiamo perso in semifinale di Coppa Italia contro il Brescia – conclude Martino – parlai  dei giovani e del lavoro sul vivaio che l’Ortigia stava facendo. C’è una scelta chiara da parte della società di puntare sui giovani e abbiamo la fortuna di avere trovato dei ragazzi che hanno scelto di fare questo percorso, perché la pallanuoto è dura, gli allenamenti sono difficili. Per dei ragazzi di 17-18 anni è complicato fare allenamento di pallanuoto tutti i giorni e impegnarsi anche nella scuola. C’è un nostro lavoro che sta portando frutti, certo, ma soprattutto ci sono la loro disponibilità e la loro passione. Il merito è del lavoro che fa la società, di tutto quello che si fa in Cittadella in questo momento, ma grande merito va anche ai ragazzi che si sono dimostrati all’altezza e che hanno la voglia di mettersi in gioco”.